Repertorio di storia e cultura dei comuni delle diocesi

di Alife-Caiazzo e Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti

su Internet

di Angelo Gambella

-PARTE PRIMA-


La media valle del Volturno normanna



Il repertorio vuole essere un primo strumento di consultazione delle risorse Internet sulla storia e cultura dei paesi inclusi nelle diocesi di Alife-Caiazzo e Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de'Goti, parte delle provincie della Repubblica Italiana di Caserta e Benevento, ad uso di studiosi e studenti, e per tutti gli interessati alla cultura più che millenaria dei nostri comuni.

Il territorio si identifica con la media valle del Volturno, compresa fra il Matese a nord, il monte Maggiore ad ovest, le colline tifatine a sud, e il Taburno ad est, e comprende una parte della valle Caudina.

In origine (a. 969) e fino a recenti disposizioni, le diocesi erano quattro: Alife, Telese (poi Cerreto-Telese), Sant'Agata de'Goti (e per breve tempo Tocco Caudio) incluse nell'archidiocesi di Benevento, e Caiazzo, della chiesa metropolitana di Capua. Col nuovo ordinamento sono state unite nella persona del vescovo Alife e Caiazzo (archidiocesi di Napoli), Cerreto Sannita-Telese e Sant'Agata de'Goti (archidiocesi di Benevento). Una nota storica è opportuna per riscoprire le comuni radici dei paesi inclusi nel repertorio.

Nella storia recente dell'uomo, il territorio appare quasi totalmente sannita. La successiva conquista romana delle roccaforti di Allifae, Kubulteria (Alvignano), Telesia, Saticula e del territorio caudino, durò fino al crollo dell'impero. Il territorio bagnato dal Volturno e dal Calore, rimase abbastanza compatto nelle circoscrizioni amministrative di Goti e Longobardi. Ma l'unificazione del territorio fu opera dei normanni.

La conquista del principato di Capua, da parte di Riccardo Quarrel, e la fine del principato beneventano, portarono all'unificazione delle contee di Alife, Caiazzo, Telese e Sant'Agata de'Goti col Taburno e la Valle Caudina, nella persona dello stesso signore feudale, il conte Rainulfo Quarrel (1066-87).Le grandi figure del figlio, conte Roberto (1087-1115) e soprattutto di Rainulfo di Alife (1115-39) segnarono il periodo d'oro dello stato normanno, detto di Airola, dal nome dell'importante castello prossimo alla pontificia Benevento. Cronache e documenti di mezza Italia meridionale ci consentono di tracciare un quadro abbastanza confortante delle condizioni di vita generale -complice lo sviluppo del commercio, l'edificazione di nuovi edifici, rocche e castelli, chiese o più grandi cattedrali- in tutte e quattro le città. Un interessante documento, memoratorium, scritto in Sant'Agata, nel maggio del 1122, e conservato nell'Archivio capitolare di Caiazzo, coinvolge le quattro contee, e individui di etnia normanna e longobarda. Nella riunione richiesta da Robberto presbitero abbate della chiesa di S.Nicola intra civitatem Kaiatie, alla presenza del giudice Giovanni (in documenti precedenti è detto caiatiano atque allifano iudex) fanno dichiarazione Guglielmo del fu Stefano ex genere normannorum, e la madre Maria filia quondam Alfani comitis ex civitate Telesina. Essi dichiarano di possedere terre nel comitato telesino per concessione della Chiesa telesina, e per acquisto da Riccardo figlio del fu Enrico di Bellomonte, barone di una rocca in tenimento di Caiazzo. Scrive Petrus clericus et notarius prefate civitatis Sancte Agathe, sottoscrivono Iohannes iudex e Alexius clericus. Altri documenti, come l'importante donazione del conte Rainulfo II (sotto) sono redatti in questo periodo a Sant'Agata de'Goti, pur riguardando altre città dello stato.

Nel maggio 1134, dalla cittą di Sant'Agata, Secondo Rainulfo per grazia di Dio, conte dei caiatini e di molti altri, dona un vasto feudo al vescovo di Caiazzo Stanzione e alla sua Chiesa di S.Maria.

La guerra contro Ruggero II di Sicilia (1132-39) fu combattuta con eroismo da parte delle popolazioni. L'eco della magnifica vittoria in battaglia campale a Nocera nel luglio 1132, da parte di Rainulfo e Roberto di Capua, fu mondiale. Ne parlano, in una lettera, Enrico, il vescovo guerriero di Sant'Agata, e nella sua biografia di Ruggero II, il grande intellettuale della nostra terra, Alessandro abate del cenobio di San Salvatore di Telese, autore pure della Historia Allifana nella quale racconta il contemporaneo trasporto delle reliquie di San Sisto dal deposito sul Vaticano ad Alife. Nonostante la conquista di rocche e cittadelle, la precipitosa caduta degli alleati pugliesi contribuì alla resa di Rainulfo, che ottenne, tuttavia, dal cognato re Ruggero, la conferma dello stato e la restituzione della contessa Matilde e del primogenito Roberto. Dopo nuovi venti di rivolta, nel 1135, lasciate indifese dall'esercito comitale, le rocche di Caiazzo e Sant'Agata cedettero dopo assedio, mentre una dopo l'altra furono occupate Alife e la rocca di Rupecanina, Telese, la rocca di Tocco Caudio e così tutti i borghi e castelli. La riconquista, nel 1137, di Rainulfo al seguito dell'esercito imperiale, la sua investitura nel ducato di Puglia e il governo di Riccardo di Rupecanina, durarono in tutto pochi mesi. Gli incendi di Alife e Telese, nel 1138, le nuove occupazioni di Caiazzo e S.Agata, la fine a Troia di Rainulfo, che preparava la liberazione delle "sue" città, e infine, la sconfitta a Galluccio di Riccardo, riportarono tutto il territorio nelle mani del re. Le successive discese degli esuli, guidate dall'eroico Andrea di Rupecanina, guerriero dei due imperi, non riunificarono che per brevi periodi le città. Solo alla fine del periodo normanno, Giovanni di Rupecanina, l'ultimo discendente del primo Rainulfo, riuscì a comprendere in un ministato il territorio da Sant'Angelo d'Alife al Taburno, ma senza Telese. È chiaro che l'unificazione del territorio era finita con la morte di Rainulfo...

Le più grandi città e i più piccoli centri passarono di mano ai vari signori feudali svevi, angioini... che si alternarono nel regno napoletano fino all'unificazione nazionale. Delle contee normanne non restavano che le quattro diocesi. (Bibl.: cfr. ns. studio, in preparazione)

Parte seconda


Pagina a cura di Angelo Gambella. Immagine tratta da N. Giorgio, Notizie Istoriche...del glorioso S.Sisto I, Napoli, MDCCXXI, p.79. Il documento trascritto dal Giorgio, ora perduto, si trovava nellArchivio della Cattedrale di Caiazzo.
Edizione elettronica del 27.09.98. Ultimo aggiornamento 04.01.1999.


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