I protagonisti

delle lotte per la conquista del regno

di Angelo Gambella

 

Rainulfo di Alife (n. 1093ca, m. Troia 30 aprile 1139).

Esponente della famiglia Quarrel Drengot, detto de Airola, figlio del conte Roberto e di Gaitelgrima. Conte di Alife, Caiazzo, Sant'Agata de'Goti, Telese (1115-1139) e in fasi alterne di Avellino, Ariano Irpino, Troia; duca di Puglia (1137-1139). Investito del titolo di conte sin da 1108, quando era ancora un fanciullo, incontrò papa Callisto II a Benevento nel 1120, fornendo atto di omaggio. Ebbe poi una dura lite col pontefice, risolta con la restituzione del monastero di S.Maria in Cingla presso Alife a Montecassino. Nel 1127 si alleò col papa Onorio II, nel tentativo di contrastare la successione di Ruggero II di Sicilia al ducato di Puglia, questi riuscì a imporsi ma dovette concedergli il possesso feudale della contea di Ariano. Dopo una breve alleanza con il siculo-normanno, presto tornò ad opporglisi: dopo la morte di Onorio II, Rainulfo si schierò con Innocenzo II, contro l'antipapa Anacleto II (che, appoggiato da Ruggero lo aveva eletto re di Sicilia) da cui aveva avuto le reliquie di San Sisto I papa. Con la battaglia campale del fiume Sarno (luglio 1132) inflisse a Ruggero una durissima sconfitta. Nella seguente spedizione organizzata nel continente dal re, per stroncare le mire indipendentistiche dei baroni, Rainulfo cercò invano la battaglia, giungendo poi ad una pacificazione con il sovrano, con la restituzione della moglie ed il figlio. Tuttavia, nel 1135, la nuova rivolta capeggiata da Rainulfo, provocò la reazione del re, che con il Cancelliere Guarino, riuscì ad impadronirsi delle sue città. Rimasto a difendere Napoli nel lungo assedio, nel 1137 con l'intervento dell'imperatore Lotario II e del papa Innocenzo II, ritornò in possesso di Alife e le altre città, e ricevette l'investitura del ducato di Puglia. La reazione di Ruggero portò, nonostante un tentativo di mediazione di San Bernardo, a un nuovo scontro in campo aperto, e l'esito fu ancora un successo di Rainulfo (Rignano, ottobre 1137). La controffensiva regia, causò il grave saccheggio di Alife e Telese, ma le principali città in mano a "Rainulfo Apulia Magnifico Duce" cioè Troia, Melfi, Canosa, Bari, non subirono alcun danno. Solo con la morte di Rainulfo, forse causata da errori medici, Ruggero poté conquistare l'intera Italia Meridionale.

Rainulfo chiede a Innocenzo II le reliquie di S.Sisto. Tela (sec. XV?) part. Alife, Cattedrale. 


Roberto II di Capua (m. 1156 circa).

Normanno della famiglia Quarrel Drengot, principe di Capua e Aversa (1127-1139). Discendente della prima famiglia normanna giunta nel Sud, figlio del principe Giordano II. Succedette al padre nel 1127, quando fu confermato direttamente da papa Onorio II. Fin dai primi tempi la sua attività fu volta a contrastare Ruggero II di Sicilia, che egli stesso aveva incoronato in Palermo nel 1130. Ottenne un grande successo militare a Sarno nel 1132, ma consapevole dell'inferiorità di mezzi di fronte al sovrano normanno, cercò più volte l'aiuto dell'imperatore Lotario II e soprattutto di Pisa, recandosi personalmente a perorare la propria causa. Ciò non impedì la conquista di Capua e di Aversa (1134) da parte di Ruggero. Tornò in possesso di Capua nel maggio 1137, con la controffensiva imperiale e pisana, ma già alla fine dell'anno era di nuovo in fuga. Lo scontro decisivo, dopo la morte del grande alleato il duca Rainulfo, avvenne a San Germano (odierna Cassino) nel luglio 1139: Ruggero sconfisse le truppe di Roberto e del papa, e Innocenzo II prigioniero non poté rifiutare al sovrano vittorioso l'investitura delle terre occupate e la conferma del titolo regio, nonostante le proteste di Roberto. Trascorse gli anni seguenti presso le corti di Germania e a Roma. Fiero e instancabile oppositore della monarchia fece ulteriori tentativi per riappropriarsi delle sue terre. Nel 1155 era nuovamente a Capua e occupò con gli altri esuli mezza Italia meridionale. Tradito da un suo vassallo, fu condotto a Palermo, dove morì nel 1156 circa. I giudizi in storiografia su di lui non sono del tutto positivi, forse per le troppe sconfitte subite, ma Roberto non fu inferiore a Ruggero II, né sul piano militare né su quello diplomatico: è un personaggio, in ogni modo, da rivalutare.

Moneta di Roberto II, da Sambon, n.834. 


Ruggero II d'Altavilla (n. 1095- m. Palermo 1154).

Conte di Sicilia (1113-1130), duca di Puglia e Calabria (1127-1130), re di Sicilia (1130-1154). Figlio di Ruggero I conte di Sicilia e di Adelasia, succedette ancora bambino a suo fratello Simone, sotto la reggenza materna (1113). Quando nel 1127, morì senza eredi diretti Guglielmo II, duca di Puglia e di Calabria, Ruggero si fece eleggere quale successore e prese possesso di Salerno, capitale del ducato. L'opposizione di alcune città e potenti, in particolare di Rainulfo di Alife e Roberto di Capua, osteggiò la sua elezione, ma Onorio II, dovette riconoscere a Ruggero il titolo ducale. Ruggero estese negli anni successivi il suo dominio, poi nello scisma seguito alla morte di Onorio II, appoggiò Anacleto II da cui fu eletto re di Sicilia, con solenne incoronazione nel natale 1130, nel duomo di Palermo. Le ostilità e le ribellioni continuarono, alimentate anche dall'ostilità che il suo regno incontrava in Europa e nell'impero bizantino. Nonostante dure sconfitte subite dall'acerrimo avversario Rainulfo di Alife, impose la sua supremazia nell'Italia Meridionale, con le conquiste di Capua (1134 e poi definitivamente 1137), di Aversa (1135), di Alife (1138). Una vittoria decisiva la ottenne a San Germano, contro Roberto di Capua e Innocenzo II (Rainulfo era morto pochi mesi prima, e Lotario si era definitivamente ritirato dalla lotta): Innocenzo II, prigioniero, dovette riconoscere al normanno il titolo regio. Ma la strategia di Ruggero era caratteristicamente mediterranea. In africa, Ruggero conquistò Gerba (1135) e Tripoli (1146); l'anno seguente prese Corfù e per questo entrò in conflitto con Bisanzio. Anche se non poté seriamente minacciare Costantinopoli, mostrò comunque la sua potenza con dure incursioni sull'Epiro e sul Peloponneso. Alla sua morte dominava il Mediterraneo meridionale e aveva stabilito una sorta di protettorato sui potentati musulmani d'Africa, mentre esercitava una sorta di talassocrazia sullo Ionio e in una certa misura sull'Egeo. Uomo di grande ingegno, Ruggero II, è da sempre ritenuto non solo il fondatore del regno siculo-normanno e il creatore della sua potenza internazionale, ma anche l'ideatore di un sistema di governo accentrato e ben ordinato, i cui modelli erano Bisanzio e i paesi musulmani. A lui si deve anche l'impulso dato a opere di arte tipiche dell'età siculo-normanna, quali la cappella detta della martorana a Palermo e il duomo di Cefalù.

"Cristo incorona re Ruggero". Cappella della martorana, Palermo. Nel 1974, le Poste italiane rendono omaggio all'arte normanna in Sicilia. Coll. personale.

 


(bibliografia: A. Gambella, Potere e popolo nello stato normanno di Alife, in preparazione; Fonti storiche: A.Gambella, I cronisti, <http://www.geocities.com/SoHo/Workshop/4034/cronistiim.htm>; Cenni biografici: Enciclopedia Europea Garzanti, Torino, vol. IX, 1980)
Edizione elettronica del 24.11.98. Aggiornamento del 01.01.99. Foto Archivio autore.


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